lunedì 25 giugno 2012

Pop. La nuova grande cucina italiana. D'O, ricette e gioco di squadra.


Uscito dalla scuola alberghiera, Davide Oldani ha cominciato subito a lavorare da Gualtiero Marchesi, negli anni in cui il grande chef milanese era alla ribalta delle cronache gastronomiche italiane ed estere.
Passato anche attraverso la forgia di Albert Roux, al “Le Gavroche” di Londra, di Alain Ducasse al “Le Louis XV” di Montecarlo e per la pasticceria da “Fauchon” con Pierre Hermé a Parigi, Davide Oldani ha rifinito la sua esperienza anche come consulente e F&B Manager per un gruppo francese e ha contribuito a dare lustro alla cucina italiana di Gualtiero Marchesi sia in Giappone che negli Stati Uniti.

Ha aperto il D’O nel 2003.
Da quel giorno, il menu di pranzo costa € 11,50 ed il suo credo è il seguente: "raggiungere il corretto equilibrio tra i contrasti, interessando e stimolando in maniera corretta tutte le aree del palato. Tutto nello stesso istante".

Sempre utilizzando alimenti poveri, di stagione e del territorio limitrofo, Oldani è riuscito a valorizzare i giovani del suo "vivaio", proponendo loro esperienze all'estero, a creare una linea di posate, a diventare relatore di filosofia di marketing destrutturato in Cattolica, a Milano e di design allo IED, sempre a Milano.
I suoi menu non ripetono mai alcun ingrediente ed alcun nome.

Alcuni piatti assaggiati:
- cipolla caramellata, grana padano riserva D'O, caldo e freddo;
- asparagi, salsa vaniglia salata e polvere di pancetta;
- crema di crescione, spugnola, acquadella al bergamotto;
- rosa e riso con pepe rosa, pompelmo rosa e rosa;
- insalata "imbottita", animelle, fave, semola croccante ed acqua di mandorla;
- barbajada al cioccolato.

[Promosso da Paolo e Giorgia]

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